Le tradizioni Pasquali a Fasano iniziano il mercoledì delle ceneri che segna per la Chiesa la fine del Carnevale e l’inizio del periodo di Quaresima. In quel giorno nella città vengono appese agli ingressi principali del centro storico le “Quarantane”.
La Quarantana, così come la stessa parola evoca, è così chiamata perché compare per i 40 giorni che precedono la Pasqua, è una bambola di pezza che rappresenta una vecchina vestita di nero in forma di lutto per la morte di suo marito il Sig. “Carnevale”. Con sé ha una collana di aglio (per allontanare il malocchio), un’ arancia con sette penne (che rappresentano i sette vizi capitali), un cestino con olio e taralli (simboli della terra). Questa vecchina che rappresenta penitenza, così come vuole il periodo antecedente la Pasqua , viene bruciata la notte del Sabato Santo, in quanto il fuoco rappresenta con la sua luce che sconfigge le tenebre come la resurrezione sconfigge la morte.
Dopo la domenica della Benedizione delle Palme inizia per la Chiesa Cattolica la settimana Santa e il giovedì Santo segna l’inizio dei tre giorni che precedono il giorno di Pasqua come i tre giorni dalla morte di Gesù Cristo alla sua Resurrezione. Il giovedì dopo la liturgia della “lavanda dei piedi” si aprono i Sepolcri, veri e propri altari di Reposizione dove viene riposta l’ostia consacrata, e figurativamente rappresenta il sepolcro dove vi fu messo il corpo di Gesù Cristo. Da non perdere sicuramente il sepolcro della Chiesa Dell’ Assunta, della Chiesa del Santo Rosario e quello della chiesa del Purgatorio per la sua commovente “Madonna dell’ Addolorata”. I Fasanesi si recano a visitare i sepolcri durante la sera e la tradizione vuole che ne visitino almeno 5 come le piaghe di Gesù. Sempre la sera del giovedì Santo iniziano le processioni della settimana Santa, che ripercorrono gli ultimi giorni della vita di Gesù fino alla sua Resurrezione. Tra le tradizioni che ormai negli anni rappresentano Fasano e la sua popolazione è quella di mangiare solo focaccia ripiena il giorno del venerdì Santo. Già dal giovedì, infatti, nell’aria aleggia il profumo della cipolla che soffritta con capperi e olive sarà il ripieno della focaccia.